Il rischio di diabete non deriva solo dal troppo zucchero nella dieta. Recenti studi invitano a contenere anche il consumo di sale. Ecco quando contenerlo:
Secondo i dati Istat, il diabete coinvolge in Italia oltre 3 milioni e 200 mila persone. I casi dichiarati di questa patologia metabolica sono raddoppiati negli ultimi 30 anni e interessano sempre più spesso anche i bambini, come segnala la Società Italiana di Pediatria. Il diabete è un argomento che ho trattato spesso anche in passato, trattandolo in rapporto al consumo di zuccheri. Questa volta invece voglio affrontare l’argomento del diabete e del sale: quando contenerlo, proprio perché l’alimentazione è la più importante difesa contro il diabete.
La dieta, prima arma contro il diabete
Alimentazione e stile di vita sono armi fondamentali per combattere la battaglia della prevenzione del diabete di tipo 2, una malattia che è spesso collegata a sovrappeso e obesità. E proprio sul fronte delle abitudini a tavola che proteggono dal diabete si registrano importanti nuove acquisizioni.
Assodata la responsabilità del consumo eccessivo di zuccheri nella genesi della malattia, si sta scoprendo che anche troppo sale nell’alimentazione incrementa le probabilità di sviluppare il diabete.
Se finora è stato soprattutto l’eccesso di zuccheri nella dieta a essere chiamato in causa come fattore predisponente questo disordine metabolico, a causa delle ripercussioni che l’assunzione di dolci e carboidrati raffinati provoca sulla glicemia, evidenze scientifiche recenti attestano che persino l’abuso di sale (cloruro di sodio) può aumentare il rischio di diabete.
Il rapporto tra consumo eccessivo di sale e diabete
Un lavoro presentato al congresso annuale della Società Europea per lo Studio del Diabete del 2019 e condotto su un campione di quasi 3.000 persone ha documentato che assumere più di 7,9 grammi di sale al giorno aumenta del 58% il rischio di ammalarsi.
Lo studio è in linea con altre ricerche precedenti e contiene un’informazione importante: mette in luce il ruolo che il sale in sovrappiù può giocare nell’inizio della malattia e non solo nell’aggravamento delle sue complicanze di tipo cardiaco e vascolare (l’abuso di sale notoriamente aumenta la pressione sanguigna e in generale la vulnerabilità a patologie cardiovascolari, che nei diabetici è già superiore rispetto al resto della popolazione).
Come ridurre il sale nella dieta
Indipendentemente da questa ricerca, mi sembra saggio cogliere il richiamo sulla riduzione di sale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a non introdurre più di 5 grammi di cloruro di sodio al giorno. Una soglia che, stando alle stime dell’Istituto Superiore di Sanità, risulta ampiamente superata dal 90% degli italiani.
Ridurre la presa di sale da aggiungere all’acqua di cottura e sostituire in parte il cloruro di sodio con spezie e aromi quando si tratta di condire l’insalata o insaporire carne, pesce, zuppe, è sicuramente il primo suggerimento da seguire.
I veri vantaggi però si ottengono nel limitare il consumo di alimenti dove il sale è presente in concentrazioni significative e in forma nascosta, come pane e prodotti da forno vari (compresi i dolci), salumi, formaggi, snack industriali, cibi in scatola, dadi da brodo, minestre liofilizzate, certi cereali per la colazione, salse e cibi pronti.
La lettura dell’etichetta, che tra l’altro riporta gli ingredienti in ordine decrescente rispetto alla quantità presente, offre un supporto fondamentale.
Per difendersi dal diabete e dalle sue complicanze è opportuno lavorare su due fronti: da un lato moderare il sale aggiunto e dall’altro dosare i cibi che lo contengono in quantità considerevoli.
Se la riduzione del sale sarà graduale e compensata da un ventaglio di sapori alternativi o complementari, come cannella (spezia benefica per modulare la glicemia e proteggersi dal diabete), peperoncino, timo, aglio, zenzero, noce moscata, curcuma e altri aromi, il palato riduce la dipendenza dalla percezione del gusto “sapido”, con benefici sulla salute, innanzitutto quella metabolica e cardiovascolare.
Il contenimento della quantità di sale nella dieta è una delle misure più semplici e al tempo stesso più importanti che ognuno di noi può mettere in atto a tutela del proprio benessere: inizia a non mettere la saliera in tavola.
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