Omega 3: le proprietà di questi potenti integratori che migliorano i sintomi nei bambini con disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd), specie nei casi con bassi livelli sanguigni di acidi grassi buoni.
Questi i risultati di una ricerca condotta da scienziati del King’s College di Londra, i cui risultati sono stati pubblicati su Translational psychiatry. Altri studi hanno evidenziato come bambini con deficit di Omega-3 avessero maggiori probabilità di sviluppare forme più gravi di Adhd.
Lo studio
L’analisi è stata condotta attraverso uno studio specifico su 920 bambini con Adhd di età compresa tra 6 e 18 anni che hanno ricevuto alte dosi di Omega 3 o placebo (sostanza non attiva) per 12 settimane.
I dati finali hanno evidenziato come nei ragazzi con livelli sanguigni più bassi si riscontrassero miglioramenti dell’attenzione e della vigilanza dopo aver assunto gli integratori di Omega-3.
Gli stessi risultati non sono stati osservati nei bambini con valori normali o alti di Epa. Di più: in chi aveva già a inizio test livelli ematici elevati di Epa, sintomi come l’impulsività peggioravano. Una dimostrazione che l’integrazione va vigilata e non basta aumentare le dosi per avere effetti migliori.
Dosaggi
Il trattamento standard prevede l’impiego di farmaci stimolanti come il metilfenidato una amfetamina che da effetto paradosso. Spiego: le amfetamine sono agenti stimolanti ed eccitanti, che usati su persone il cui sistema nervoso è già iperstimolato dalla malattia, agiscono con effetto opposto, cioè rilassante (semplifico molto)
Il Metilfenidato (nome commerciale Ritalyn) ha numerosi effetti collaterali e non viene prescritto con tranquillità dai medici, specie per terapie prolungate, ma sinora è considerato il farmaco migliore per questa malattia. Il Ritalyn offre un tasso di miglioramento oscillante tra un valore di 0,22-0,42. La supplementazione di Omega-3 nei bambini con bassi livelli ematici di Epa consente punteggi decisamente migliori che vanno da 0,89 per l’attenzione e 0,83 per la vigilanza. Incoraggiante, vero? E per una sostanza che non è un farmaco.
La letteratura scientifica, sinora, non aveva molti studi sui benefici degli Omega 3 sui sintomi dell’Adhd, e gli studiosi si sentono di raccomandare di ricorrere a integratori di Omega-3 per lo meno associati agli stimolanti per poterli poi sostituire.
Chi manifesta questi problemi dovrebbe integrare gli Omega 3 a dosi da 2 grammi al giorno per almeno 12 settimane. Un approccio valido in particolare nei bambini con bassi livelli di grassi buoni.
Come detto sopra si è però notato, in chi aveva già alti valori di Omega 3 nel sangue prima dell’integrazione, un peggioramento a causa sconosciuta dei sintomi. E’ quindi buona norma effettuare un dosaggio sanguigno prima dell’integrazione.
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